Breve itinerario alla scoperta del piccolo borgo medievale della Langa del Barolo e delle sue colline
Cerchi un luogo dove ci siano natura, bei paesaggi e ottimi prodotti gastronomici? Allora leggi e scopri cosa vedere a Monforte d’Alba e le sue colline.
Monforte d’Alba è un piccolo borgo medievale adagiato su una collina della famosa Langa del Barolo. Qui infatti, come a La Morra, si coltiva da secoli l’uva nebbiolo con cui viene prodotto il prezioso vino che ha reso questa terra un punto di riferimento nel campo enologico.
La storia del borgo
Il suo nome deriva probabilmente da Monsfort che segnalava le mura che circondavano il castello che era presente sulla cima del colle. Nonostante il nome, però, il borgo non ebbe una storia molto movimentata e non vide episodi di battaglie o assedi, se non in un caso.
Era il 1028 e la popolazione, compreso il feudatario avevano abbracciato le idee di un movimento ereticale cristiano, di cui non si conosce molto. Alcuni lo identificano con il Catarismo, ma altri storici lo hanno messo in dubbio. Fatto sta che i vescovi di Asti e Milano decisero di porre fine a questa eresia e assediarono il borgo di Monforte espugnandolo. La popolazione fu deportata in toto a Milano dove venne processata e le fu imposto di abiurare in cambio della vita. Molti rifiutarono e per questo giustiziati. Questo episodio rimase impresso nella storia milanese tanto che ancora oggi esiste un corso dedicato a Monforte.
Del periodo medievale il piccolo borgo ha mantenuto le strette vie ciottolate che si inerpicano sulla collina e che regalano bellissimi scorci sui vigneti circostanti. Questi due aspetti sono sicuramente quelli che sono stati decisivi affinché Monforte entrasse nel 2018 nel club dei Borghi più belli d’Italia. Inoltre da alcuni anni è stata insignita della bandiera arancione del Touring Club Italiano.
Dopo questa breve introduzione possiamo iniziare a parlare di cosa vedere a Monforte d’Alba.
Cosa vedere a Monforte d’Alba: il centro storico e l’Auditorium Horszowski
Il nostro itinerario alla scoperta di cosa vedere a Monforte d’Alba inizia proprio da quel centro storico che abbiamo detto aver mantenuto il suo aspetto medievale. Percorrendo le strette e ripide vie lastricate si giunge in cima al colle dove sono riuniti gli edifici più importanti del paese. Innanzitutto si nota l’alta Torre Campanaria che è il vero punto di riferimento per chi visita Monforte per la prima volta. Infatti lo si può vedere da ogni punto del borgo. Nacque come torre di avvistamento intorno all’anno 1000 per poi trasformarsi in campanile della Chiesa parrocchiale, demolita nel ‘900.
Ai suoi piedi c’è forse l’attrazione più interessante del borgo: l’Auditorium Horszowski (dal nome del famoso musicista polacco che nell’86 lo inaugurò con un concerto). Questo splendido esempio di auditorium naturale è stato ricavato seguendo il declivio della collina, come facevano gli antichi greci. Come i teatri di questi ultimi ha un’acustica praticamente perfetta e soprattutto un bassissimo impatto ambientale. Qui vi si organizzano da anni una rassegna jazz internazionale molto apprezzata, spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche.
Confinante con l’auditorium c’è Palazzo Scarampi che venne costruito nel 1706 dalla famiglia Da Carretto sui resti del Castello che diede il nome al borgo. A pochi metri sorge l’Oratorio di S.Elisabetta, una piccola chiesa ottagonale barocca che fu costruita con i fondi del feudatario Francesco Carlo del Carretto. La cosa particolare è che quest’ultimo si fece costruire un passaggio sotterraneo che collegasse l’allora castello con la graziosa chiesetta. Infine nella parte più alta della collina è presente l’Oratorio di Sant’Agostino e San Bonifacio, chiesa voluta dalla Confraternita dei Disciplinati Bianchi. Anch’essa è una piccola chiesa barocca in mattoni a vista che in alcune occasioni ospita mostre d’arte e fotografia.
Cosa vedere a Monforte d’Alba: La Chiesa della Madonna della Neve
La parte bassa di Monforte è più moderna e rispecchia lo sviluppo che ebbe il borgo durante il secolo scorso. Qui l’edificio più interessante è la Chiesa della Madonna della Neve, un bel edificio neo-gotico costruito nei primi decenni del ‘900. A caratterizzare l’esterno un’ampia scalinata a tenaglia che porta di fronte alla facciata con tre portali decorati. Al fianco non si può non notare il campanile alto ben 54 metri abbellito da una serie di bifore e una cupola.
L’interno è ancora più interessante. Infatti il tutto è decorato da preziosi stucchi, statue di legno e vetrate fatte arrivare persino dalla Germania. Nei bracci del transetto inoltre ci sono alcuni affreschi di Luigi Morgari che rappresentano il “Il miracolo della neve” e le “Storie di Maria”.
Cosa vedere a Monforte d’Alba: sentieri tra i vigneti
Tra le cose da fare quando si visita Monforte d’Alba è sicuramente fare una passeggiata tra i suoi vigneti. Soltanto attraversando i filari di nebbiolo si capisce l’immenso lavoro fatto dall’uomo nei secoli per trasformare queste colline nei paesaggi patrimonio Unesco. Ci sono sentieri più o meno lunghi in cui gli escursionisti riescono ad immergersi completamente nella quiete della campagna e dove scoprono luoghi dal fascino indiscutibile.
Tra questi vogliamo consigliarti il sentiero S1 che da Monforte porta alle frazioni di Bussia e Perno. Questo percorso permette di scoprire alcuni edifici che caratterizzano la zona da secoli. Innanzitutto si incontra la Cappella delle Sette vie; questo piccolo luogo di culto del XV secolo al suo interno ospita un notevole affresco rinascimentale che raffigura una Madonna col bambino.
Proseguendo si attraversa Bussia con i suoi panorami su Novello e Castiglione Falletto per giungere infine a Perno. Qui a dominare è il Castello di Perno che venne riedificato nel ‘700 dopo aver subito nei secoli numerosi attacchi. Il palazzo ha un’importanza rilevante non solo per la storia locale, ma anche per la storia della cultura italiana. Infatti nel secolo scorso fu acquistata dalla famiglia Einaudi che ne fece una residenza per lo studio e l’attività artistica di alcuni scrittori tra cui Primo Levi. Inoltre ne fecero sede di seminari e incontri tra le più grandi personalità della cultura italiana dell’età repubblicana.
Ritornando verso Monforte infine si incrocia la Cappella campestre di Santo Stefano. Edificata originariamente nel XII secolo è diventata col tempo un vero e proprio un punto di riferimento paesaggistico nella zona.
I piatti tipici da provare assolutamente a Monforte d’Alba
Una visita a Monforte d’Alba non si può dire completa se non si provano i suoi piatti tipici. Come per tutte le Langhe anche la cucina monfortese affonda le sue radici nella tradizione contadina langarola. Per provare i piatti c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Agriturismi, ristoranti e piccoli bistrot servono antipasti, primi, secondi e dolci dalla preparazione lunga ed elaborata, che difficilmente lasciano insoddisfatti. Tra questi i principali sono il vitello tonnato, la carne cruda all’albese, il fritto misto alla piemontese, la Bagna Cauda, i tajarin e i ravioli al plin. Tutti questi piatti si abbinano in modo eccezionale ad un altro re di questo territorio, il Tartufo Bianco d’Alba.
Oltre ai piatti citati ci sentiamo inoltre di consigliartene uno meno conosciuto, ma veramente ottimo: il coniglio alla langarola con i peperoni. Un piatto veramente ottimo, dai sapori delicati, ma allo stesso tempo intensi.
Se si vuole infine concludere con gusto il pasto ci sono anche degli ottimi dolci che esaltano al massimo i prodotti della terra monfortese. Tra tutti i nostri preferiti sono la torta di nocciole piemontesi e le paste secche di meliga con lo zabajone.
Per accompagnare questi piatti è facile dirti di bere una bottiglia di Barolo, magari anche molto invecchiato. Però vogliamo farti conoscere un altro vino della zona che merita di essere assaggiato: l’Alba Doc. Questo vino rosso principalmente prodotto con uve nebbiolo assieme a uve barbera si abbina perfettamente ai piatti che ti abbiamo consigliato. E soprattutto costa meno del Barolo.
Ora che conosci cosa mangiare e cosa vedere a Monforte d’Alba non ti resta che visitarlo! Ah ricordati di prenotare i posti per il pranzo, di solito i ristoranti sono sempre pieni.
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