Breve itinerario alla scoperta della città resa bellissima dal genio di Andrea Palladio
Stai pensando di fare un viaggio in Veneto, ma non sai se includere Vicenza? Allora leggi e scopri con noi cosa vedere a Vicenza, la città di Palladio.
Vicenza in un triangolo ideale con Padova e Treviso rappresenta il vertice più occidentale. Non da meno delle altre due città la sua bellezza lascia veramente senza parole e merita di essere conosciuta e ammirata. La sua storia è molto lunga e caratterizzata da molte fasi storiche in cui ha cambiato più volte aspetto. Tuttavia per semplificare la spiegazione si può dire che la storia della città si divide in un prima e un post Palladio. Infatti è proprio l’architetto nato a Padova ad aver stravolto l’aspetto della città rendendola splendida. I suoi progetti innovativi di ispirazione classica furono così rivoluzionari che tantissimi architetti vi si ispirarono nei secoli successivi. Proprio per questo venne deciso nel 1994 di inserire il centro storico di Vicenza con i suoi palazzi tra beni protetti dall’Unesco.
La città ha, però, una lunga storia precedente all’arrivo in città di Andrea Palladio. Infatti in origine fu un insediamento di una popolazione proto-veneta per poi divenire un’importante e prospera città romana sulla via Gallica. Nel Medioevo, poi, fu uno dei primi ducati longobardi e divenne dal quel momento, per secoli, uno dei centri di maggiore influenza nella regione. La vera svolta per Vicenza, però, si ebbe nel 1414 quando si sottomise spontaneamente a Venezia ed entrò a far parte della Repubblica di San Marco. Grazie a ciò Vicenza ebbe quattro secoli di pace e benessere, in cui le arti raggiunsero livelli eccelsi e l’economia prosperò.
Dopo questo breve prologo possiamo iniziare veramente il nostro viaggio alla scoperta di cosa vedere a Vicenza con un consiglio utile.
La Vicenza Card
Nel nostro itinerario andremo alla scoperta dei luoghi più belli e significativi di Vicenza. Come per ogni città che visitiamo anche qui vi indicheremo sia luoghi visitabili gratuitamente che luoghi accessibili soltanto con un biglietto. Ovviamente come tutti puntiamo anche noi a vedere il meglio spendendo il meno possibile. Quindi abbiamo chiesto allo IAT di Vicenza la Vicenza Card. La carta è un biglietto cumulativo che costa 15 € e permette di visitare ben 10 siti con un notevole risparmio. Perciò se volete seguire il nostro itinerario vi consigliamo di acquistarla.
Cosa vedere a Vicenza: Piazza dei Signori e i suoi Palazzi
Il centro storico di Vicenza è un susseguirsi eccezionale di vie e piazze contornate da bellissimi palazzi rinascimentali progettati dal Palladio e dai suoi successori. Nonostante ciò a nostro avviso c’è un solo luogo ideale da cui iniziare un itinerario alla scoperta di cosa vedere a Vicenza: Piazza dei Signori. Questa piazza è di fatto il luogo più rappresentativo e famoso della città, vero e proprio fulcro della vita cittadina praticamente da sempre. Infatti già in epoca romana era il foro per poi diventare in seguito sede del mercato cittadino e dei palazzi istituzionali più importanti. Tra essi vi sono alcuni dei più importanti e famosi simboli di Vicenza quali la Basilica Palladiana con la Torre Bissara, La Loggia del Capitanio e il Palazzo del Monte di Pietà. Durante l’anno inoltre in questa splendida cornice, vengono organizzati tanti eventi e spettacoli che vivacizzano tutto il centro storico vicentino.
La Basilica Palladiana e la Torre Bissara
Il palazzo più imponente e conosciuto della piazza è la Basilica Palladiana. Il nome del palazzo è indissolubilmente legato alla figura di Andrea Palladio. Fu infatti proprio la progettazione del doppio loggiato da parte dell’architetto a far conoscere al grande pubblico il suo talento. L’idea innovativa fu quella di usare un elemento architettonico molto particolare detto serliana. Questa soluzione permetteva all’edificio di mantenere il suo cuore medievale ispirato al Palazzo della Ragione di Padova, ma con un loggiato più ordinato in stile rinascimentale.
Sotto la Serenissima la Basilica ospitava non soltanto le attività politiche come il consiglio cittadino o giudiziarie come il tribunale, ma anche quelle economiche. Oggi nei suoi tre ampi spazi espositivi, invece, dopo i recenti restauri, è diventata sede di mostre d’architettura e d’arte.
Inoltre nei suoi sotterranei si trova l’area Archeologica di Corte dei Bissari. Questa area consente di immaginare l’evoluzione del centro di Vicenza tra l’epoca della sua fondazione e il rinascimento. Al piano terra invece ha sede il Museo del Gioiello il primo in Italia di questo genere. Il museo offre al visitatore un’originale esperienza conoscitiva di un oggetto dalla storia antichissima e molto radicato nella nostra cultura.
Al fianco della Basilica si innalza l’antica Torre Bissara. Questa fu costruita dalla Famiglia Bissari proprietaria del palazzo che fu il nucleo primigenio del Palazzo della Ragione. Questa è alta più di 82 metri ed è l’edificio più alto della città. Nei secoli fu abbellita da statue, bassorilievi, ma soprattutto da un bellissimo orologio lunare che spicca con il suo blu cobalto.
Palazzo del Capitanio
Sul lato opposto di Piazza dei Signori dominano la scena altri due palazzi che hanno molto da raccontare della storia di Vicenza. Il primo è Palazzo del Capitanio, costruito su progetto di Andrea Palladio come residenza del rappresentante della Repubblica di Venezia in città. Quello che stupisce immediatamente è il fatto che tutta la struttura sia in mattoni a vista, cosa che non era molto usuale nel ‘500.
In realtà l’idea del Palladio era quella di far risaltare le grandi colonne che dominano la facciata ricoprendole di intonaco bianco. Con la sua morte però l’idea rimase soltanto sulla carta. Il contrasto tra il bianco e il rosso dei mattoni però è evidente in altri elementi come le decorazioni in pietra d’Istria raffiguranti la personificazione dei fiumi. Sulla facciata laterale inoltre ci sono alcuni bassorilievi e due statue allegoriche che ricordano la vittoria nella Battaglia di Lepanto in cui i Vicentini furono grandi protagonisti.
Oggi nei bellissimi ambienti affrescati del primo piano si riunisce il consiglio comunale di Vicenza. Sotto l’imponente loggiato, invece sono collocate le lapidi dei caduti vicentini nelle varie guerre.
Palazzo del Monte di Pietà
L’altro edificio significativo su questo lato della Piazza è il Palazzo del Monte di Pietà. Fu costruito a fine ‘400, dopo la cacciata degli ebrei dalla città, come luogo dove i cittadini potevano chiedere in prestito denaro con tassi molto vantaggiosi rispetto a prima. Inizialmente il palazzo era molto più piccolo di ora e progressivamente venne ampliato per ospitare i moltissimi oggetti che le persone davano in pegno. L’edificio si ampliò tanto che andò a inglobare la trecentesca Chiesa di San Vincenzo, la quale subì anche una ristrutturazione in stile barocco.
Oggi le due ali del palazzo si presentano abbastanza armoniche nelle loro linee, ma, se si guarda bene, rivelano delle differenze. Infatti sopra la fila di botteghe al piano terra si notano delle finestre tardo-quattrocentesche. Queste sull’ala destra sono raggruppate regolarmente in bifore, mentre sul lato sinistro sono a volte divise anche in bifore e trifore. Ciò è dovuto al fatto che questa parte dell’edificio nasce dalla ristrutturazione di edifici tardo-medievali preesistenti. Per il resto il Monte di Pietà ai livelli superiori rispecchia i canoni cinquecenteschi con finestre classicheggianti e munite di grate.
Tra Il Palazzo del Monte di Pietà e La Basilica Palladiana, ad arricchire la Piazza, ci sono infine due alte colonne. Una sorregge un grande Leone di San Marco, simbolo del potere della Serenissima, l’altra una statua del Cristo Redentore.
Cosa vedere a Vicenza: il Teatro Olimpico
Un altro luogo celebre di Vicenza è il Teatro Olimpico. Dopo averlo visitato ti possiamo confermare che è d’obbligo inserirlo in un elenco di cosa vedere a Vicenza. Farti intendere quanto sia interessante soltanto con le parole sarà difficile, ma speriamo di trasmetterti anche solo in parte le emozioni che abbiamo provato visitandolo. Innanzitutto dobbiamo sottolineare che è il teatro stabile più antico dell’età moderna e soprattutto che fu l’ultimo progetto nato dalla mente del Palladio. Infatti la sua costruzione iniziò nel 1580, anno in cui l’architetto morì, e fu proseguita dal figlio e da Vincenzo Scamozzi. Il Teatro sorse sulle rovine di un vecchio castello e rispecchia in toto i canoni del teatro classico che fu a lungo tema di studio del Palladio.
All’interno ci si immerge immediatamente in un’atmosfera di altri tempi. C’è una cavea in legno con una balaustra tutta decorata di statue. Qui ci si può sedere e ammirare tranquillamente e con attenzione la bellissima scena ispirata ai grandi archi trionfali romani. A decorarla ci sono undici riquadri raffiguranti le fatiche di Ercole, oltre ad un riquadro con una corsa di bighe simbolo dell’Accademia Olimpica.
Dai fornici inoltre si possono scorgere le scene lignee, un perfetto esempio di illusionismo prospettico, progettate da Vincenzo Scamozzi. Queste rappresentano le vie di Tebe che fanno da sfondo alle vicende dell’Edipo re di Sofocle, prima opera rappresentata nel teatro. Possiamo soltanto immaginare quanto sia emozionante assistere ad uno spettacolo in questo ambiente!
Cosa vedere a Vicenza: Palazzo Chiericati e la Pinacoteca Civica
A pochi passi dal Teatro Olimpico, sempre sulla stessa piazza c’è un altro esempio celebre dell’opera di Palladio a Vicenza: Palazzo Chiericati. Questo grandioso edificio è sicuramente uno dei più belli della città sia all’esterno che all’interno. Infatti entrando si nota che sia il pian terreno che il piano nobile sono un susseguirsi di decorazioni e affreschi realizzati dai migliori artisti vicentini dell’epoca.
Tuttavia il motivo principale per cui ti consigliamo di visitarlo è che ospita la ricca collezione di dipinti e sculture del Comune di Vicenza . Il percorso ripercorre la storia della città attraverso le opere degli artisti che la resero un polo culturale d’eccellenza tra XIII e XX secolo.
Per andare più nello specifico possiamo dirti che tra i tanti ci sono quadri del Bassano, di Tintoretto, del Veronese e del vicentino Bartolomeo Montagna. Due sale ci hanno in particolare colpito. La prima è detta dei “Sette Lunettoni” i grandi dipinti che raccontano il periodo d’oro della città tra ’500 e ’600.
La seconda invece restituisce la decorazione della distrutta chiesa di S. Bartolomeo, con importanti pale d’altare tra cui quelle di Montagna e Cima da Conegliano.
Molto suggestive sono anche le stanze del sottotetto con il lascito del marchese Giuseppe Roi. Qui si trova la sua interessante raccolta di dipinti, disegni e incisioni dal XV al XX secolo, esposte come erano nel suo studio.
Cosa vedere a Vicenza: la Cattedrale
In un itinerario che segue l’opera di Palladio una tappa importante è la Cattedrale. Questa chiesa ha una storia lunghissima che risale persino all’VIII secolo, ma le sue fattezze attuali risalgono al ‘500. Nonostante le sue caratteristiche siano perlopiù gotiche, l’intervento di Palladio, con il suo classicismo è inconfondibile. Infatti avvicinandosi all’edificio si scorge immediatamente l’imponente cupola verde sorretta da un’abside rossa intervallata da lesene bianche. Un altro segno del suo lavoro è anche la porta settentrionale per la quale Palladio pare abbia preso spunto dal Tempio della Fortuna Virile a Roma.
Il valore della Cattedrale, però, non si limita ai progetti di Palladio. Anzi al suo interno si possono ritrovare molte opere di quegli artisti che animavano la scena culturale vicentina del ‘500. Tra questi sicuramente quelli di più rilievo sono Bartolomeo Montagna, con i suoi dipinti, e Giulio Romano autore del Monumento funebre a Lavinia Thiene. Ti segnaliamo anche di dedicare qualche minuto a osservare la Cappella dei SS. Giacomo e Antonio Abate dove è custodito un bellissimo polittico di Lorenzo Veneziano restaurato da pochi anni.
Altri luoghi Palladiani nel centro storico
Ovviamente i luoghi da ammirare sono talmente tanti che ognuno di noi deve scegliere cosa inserire o no nel suo itinerario. Qualora avessi tempo e volessi continuare a scoprire altri luoghi legati ad Andrea Palladio ti indichiamo in breve altri posti molto interessanti. Il primo, la Cappella Valmarana, si trova in una traversa di Corso Palladio all’interno della Chiesa di Santa Corona. La cappella non è molto grande, ma grazie al talento dell’architetto risulta un’opera monumentale, ispirata direttamente ai monumenti funebri dell’antica Roma. La trovata straordinaria di Palladio fu, in particolare quella di ovviare alla mancanza di spazio con la costruzione di due alti absidi. In questi fece aprire quattro oculi e due finestroni che regalano luce e respiro a tutta la struttura.
Il secondo luogo è la Loggia Valmarana che si trova all’interno dei suggestivi Giardini Salvi, a pochi passi dal Torrione del Castello Scaligero. Di questo edificio si è discusso molto se attribuirlo a Palladio o a qualche suo discepolo, ma alla fine fu inserito comunque nei beni protetti dall’Unesco. La struttura assomiglia molto ad un tempio dorico il cui fascino viene esaltato dall’essere collocato sulle rive di un canale. Questa posizione tranquilla doveva, secondo progetto, favorire le discussioni degli studiosi e degli accademici più importanti del tempo.
Il Palladio Museum
Infine, se la figura di Andrea Palladio ti affascina particolarmente, ti suggeriamo di visitare anche il Palladio Museum . Questo museo in primis è ospitato in una delle più belle dimore urbane palladiane, Palazzo Barbaran da Porto. In più è stato studiato per accompagnare i visitatori in un viaggio emozionale nella vita di Andrea Palladio e del suo tempo. Permette infatti a ognuno di approfondire la conoscenza dei capolavori del grande architetto sparsi su tutto il territorio veneto.
Cosa vedere a Vicenza: il Santuario della Madonna di Monte Berico
In qualsiasi guida di cosa vedere a Vicenza c’è il Santuario della Madonna di Monte Berico. Pur essendo sulla cima del colle e quindi fuori dal centro storico bastano poco più venti minuti a piedi per raggiungerlo e godere del panorama di Vicenza dall’alto.
I percorsi principali sono due ed entrambi molto suggestivi, perciò ti consigliamo di percorrerne uno all’andata e uno al ritorno. Il più antico risale all’incirca all’epoca della fondazione del santuario e parte dall’Arco delle Scalette, un grandioso arco di trionfo di ispirazione classica. Per molti è opera di Palladio, ma altri hanno messo in discussione l’attribuzione. Da qui partono 192 gradini che risalgono il crinale e costituirono fino al ‘700 l’unico accesso al Monte. Infatti in quegli anni su un altro versante venne costruita un’altra via, più breve e confortevole per i pellegrini che partivano dal centro storico. Infatti per i fedeli l’architetto Francesco Muttoni progettò ben settecento metri di portici percorribili in ogni condizione.
Qualsiasi sia la tua scelta del percorso, arrivato in cima l’occhio ti cadrà immediatamente su una delle facciate barocche sormontata da una grande cupola. Affianco a uno dei prospetti noterai anche una facciata in stile neo-gotico. Infatti il complesso del Santuario è risultato dell’integrazione di due chiese costruite in epoche diverse.
Oltre ad essere un luogo di grande devozione per i vicentini, abbiamo scoperto che è anche ricco di opere di grandi pittori veneti. All’interno della Basilica, a pianta centrale, si trovano alcune opere di Palma il Giovane, Giulio Carpioni e del vicentino Bartolomeo Montagna. In più passando attraverso il bellissimo chiostro del ‘400 si può ammirare, nel refettorio, l’affascinate affresco con la Cena di San Gregorio Magno di Paolo Veronese.
Cosa vedere a Vicenza: le Gallerie d’Italia
L’ultima tappa del nostro itinerario non è meno interessante e bella rispetto alle precedenti. Tuttavia l’abbiamo lasciata in coda in quanto non è legata alla figura di Palladio, ma è il simbolo di un’epoca successiva. Palazzo Leoni Montanari, ora sede vicentina delle Gallerie d’Italia, è una sfarzosa residenza barocca di fine ‘600. In particolare abbiamo ammirato al piano nobile bellissimi affreschi, stucchi e statue tutti ispirati al tema del meraviglioso.
Le collezioni
Se non bastasse a convincerti a visitarlo, questo spazio espositivo ospita tre collezioni originali che si discostano abbastanza da tutto ciò che si può vedere in città.
- La prima è una a raccolta di vasi attici e magno-greci composta da reperti provenienti da un unico sepolcreto dell’antica Ruvo di Puglia. Pur essendo tutti dei capolavori quello che attira di più è la kalpis attica del Pittore di Leningrado sul cui fregio è rappresentata un’officina ceramica, con artigiani e una giovane donna intenti nella decorazione di vasi.
- La seconda collezione invece ci porta nel settecento, ultimo periodo florido per la pittura della Serenissima. Qui sono raccolte opere di tutti i generi, dalle splendide vedute di Canaletto, Luca Carlevarijs e Francesco Guardi al corpus di dipinti di Pietro Longhi e seguaci. Questi ultimi in particolare raffigurano abilmente la società veneziana dell’epoca in colori vivaci e con un gusto spiccato per la cronaca.
- L’ultima raccolta di opere è sicuramente la meno legata al contesto vicentino. La collezione di Icone Russe infatti è l’ultima cosa che ci si aspetterebbe di trovare dentro a questo palazzo. Tuttavia, per chi è curioso, può essere una buona occasione per scoprire l’evoluzione della pittura sacra russa dal XIII al XIX secolo.
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