Breve Itinerario alla scoperta del piccolo borgo del grande pittore divisionista Giovanni Pellizza
Sei amante dell’arte e sei curioso di visitare il paese natale di Giuseppe Pellizza da Volpedo? Allora leggi e scopri con noi cosa vedere a Volpedo!
Volpedo è un piccolo borgo che sorge a pochi chilometri da Tortona, alle estreme propaggini della Val Curone. Questo paesino della provincia di Alessandria non è estremamente appariscente e non colpisce immediatamente per la bellezza dell’architettura o per dei particolari paesaggi. Allora perché è stato inserito tra i Borghi più belli d’Italia? Girando tra le sue vie e parlando con i suoi pochi, ma appassionati abitanti ci siamo fatti un’idea.
Questo borgo, infatti, da qualche anno ha recuperato quell’atmosfera rurale di fine ottocento che ispirò tanti quadri di Giuseppe Pellizza, che diventarono simboli di quell’epoca. Dopo tutto è proprio grazie a questo grande pittore se il nome del paese è conosciuto dagli amanti dell’arte sia in Italia che nel mondo. Prima infatti era soltanto un villaggio di case circondato dalla campagna, dove gli abitanti si guadagnavano da vivere lavorando la terra o pascolando le greggi. Ogni tanto veniva coinvolto in qualche scaramuccia tra i signorotti locali che si contendevano i feudi lì intorno, ma poco altro. Quindi si può dire chiaramente che la figura di Pellizza abbia influito sul destino di Volpedo.
Dopo questa piccola introduzione possiamo iniziare il nostro breve itinerario alla scoperta di cosa vedere a Volpedo.
Cosa vedere a Volpedo: la Casa-Studio di Giuseppe Pellizza
Un elenco di cosa vedere a Volpedo a nostro avviso non può che iniziare dalla Casa-Studio di Giuseppe Pellizza. Collocata nella periferia occidentale del paese, questa piccola casa diede i natali al pittore nel 1868. Dopo una lunga formazione pittorica nelle più importanti accademie italiane decise di ritornare stabilmente a Volpedo. Qui infatti decise di allestire il proprio studio in un rustico adiacente a casa sua che fece ristrutturare secondo le sue esigenze. Appena entrati, infatti, si nota il grande lucernaio che fece costruire a partire dai suoi disegni e che garantisce sempre una perfetta illuminazione dell’ambiente.
Lo studio in sé rappresenta un raro esempio di atelier ottocentesco aperto al pubblico. Questo si deve alla donazione di questo da parte delle figlie al Comune di Volpedo e alla passione dei volontari che ne garantiscono la fruizione. Al suo interno sono conservati gli strumenti di lavoro, gli oggetti di uso quotidiano, i libri e alcune opere significative. Tra esse ci sono i ritratti dei genitori, della moglie e uno incompleto della sorella prematuramente scomparsa. Lo studio inoltre ha il pregio di permettere al visitatore di apprezzare nel profondo la sensibilità, i toni e la cultura di Giuseppe Pellizza.
Nonostante la visita, arricchita con le preziose informazioni dateci dalle volontarie presenti, sia completamente gratuita, ci siamo sentiti di donare una piccola cifra all’associazione. Ti invitiamo, se andrai, a seguire il nostro esempio perché luoghi così significativi devono essere tutelati e supportati.
Il Museo Didattico di Pelizza da Volpedo
Per chi non è uno specialista o super appassionato di arte a Volpedo c’è anche un interessante Museo Didattico dedicato alla figura di Giuseppe Pellizza. All’interno del Palazzo del Torraglio, in Piazza Quarto Stato c’è un efficace esposizione di pannelli esplicativi, immagini fotografiche, documenti ed immagini. Essi spiegano in modo semplice il mondo e l’arte dell’artista di Volpedo. In particolare è dato molto spazio ad una installazione multimediale. Questa permette di scoprire le tecniche di costruzione dell’opera che Giuseppe Pellizza utilizzò per la sua opera più celebre Il Quarto Stato.
Cosa vedere a Volpedo: I luoghi di Pellizza
Tra le vie di Volpedo c’è anche un itinerario dedicato ai “luoghi pellizziani”. Riproduzioni di grande formato delle opere del pittore sono collocate in punti dove possono essere messe a confronto con gli scorci che le hanno ispirate. Quindi passeggiando per le vie ciottolate del borgo si può riconoscere il fienile in cui Pellizza ambientò il quadro Sul Fienile; ma anche il prato dietro la Pieve del Girotondo o lo scorcio di cielo dietro la Parrocchia che ispirò Il Sole.
Nonostante tutti gli scorci siano affascinanti e suggestivi, la piazzetta dove Giuseppe Pellizza ambientò il Quarto Stato è sicuramente la più ricercata dai visitatori. La piccola piazza, che oggi prende il nome del quadro, ha mantenuto le stesse dimensioni e grazie a dei lavori di recupero anche l’aspetto di fine ottocento. Se ci si posiziona dove ora c’è il lampione si può vedere la piazza dalla visuale dell’artista e immaginare quell’emblematica scena.
Un’altra cosa curiosa è che ogni pannello (tranne quello del Quarto Stato) è sorretto da un cavalletto che è il calco perfetto di quello utilizzato dal pittore.
Per gli amanti della natura, ci sono anche altri itinerari tra le campagne e sulle colline che circondano Volpedo, tutti ispirati ai quadri di Pellizza. Tra questi c’è n’è uno particolarmente interessante: il Sentiero della Montà di Bogino. Questo percorso ad anello molto piacevole si sviluppa per 5 chilometri e risale una piccola collinetta che Pellizza immortalò nel quadro Montà di Bogino.
Cosa vedere a Volpedo: la Pieve Romanica e le Mura Spagnole
Oltre ai luoghi legati a Giuseppe Pellizza, Volpedo ospita alcuni edifici che ne raccontano la storia millenaria. Il più antico di questi è la Pieve Romanica di San Pietro. Costruita prima dell’anno 1000 e poi ampliata nel XV secolo questa piccola chiesa ha molto da raccontare sulla storia del borgo. Innanzitutto abbiamo chiaramente capito che per costruire gli edifici gli abitanti utilizzavano sia i mattoni che i ciottoli di fiume del vicino torrente Curone.
Poi entrando abbiamo visto gli affreschi dipinti nel XV secolo dalla bottega dei tortonesi Manfredino e Franceschino Boxilio. Nonostante l’epoca di esecuzione questi pittori seguivano ancora lo stile gotico. Ciò si nota in particolar modo nell’abside dove troneggia la grande figura del Cristo Pantocratore circondato dai simboli dei quattro evangelisti.
Un’altra zona suggestiva è quella delle Mura Spagnole, un breve tratto di mura che ricordano la massiccia cinta muraria che circondava il borgo antico. Il nome particolare deriva dal fatto che esse furono ricostruite all’epoca in cui Volpedo era parte del Ducato di Milano e quindi dell’Impero Spagnolo.
I prodotti tipici di Volpedo
Volpedo come avrai capito ha sempre avuto una vocazione prettamente rurale e quindi anche i suoi prodotti tipici derivano dal duro lavoro della terra. Il borgo si distingue nella zona del Basso Piemonte per le sue eccellenti produzioni di fragole e pesche.
La fragola è diventata così importante per Volpedo che ogni anno a fine maggio gli viene dedicata una festa con annessa fiera-mercato. Qui si possono trovare sia il prodotto fresco che tutti i suoi derivati e assistere alla gara di torte di fragole.
Le pesche di Volpedo hanno una storia un po’ più antica e la loro produzione è stata una specie di rivoluzione nel borgo. Infatti fino a fine ‘800 a Volpedo si coltivavano soprattutto cereali, ma con una bassa resa a causa del terreno ricco di sedimenti ghiaiosi. Allora si decise di impiantare il pesco che come pianta si adatta molto meglio al terreno. Così i molti contadini della zona iniziarono ad avere guadagni migliori e a uscire in parte dalla miseria.
Dal 1999 perdipiù la pesca è inserita tra i prodotti agroalimentare Tradizionali (P.A.T.) perché il suo sapore è delicato e particolare e perché rappresenta un prodotto tradizionale radicato nel territorio. Quindi se passate in estate assaggiatele, sono veramente eccezionali. Altrimenti comprate le marmellate, non rimarrete delusi.
Ora che conosci cosa vedere a Volpedo, decidi il giorno e vai alla scoperta del borgo natale di Giuseppe Pellizza.
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