La storia curiosa legata al Ponte simbolo del Borgo della Val Trebbia
Sei a Bobbio ma non sai perché il Ponte Gobbo è chiamato anche Ponte del Diavolo? Allora leggi l’articolo e scopri la leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio!
Quando si è a Bobbio, non si può fare a meno di camminare sul ponte dalla strana forma che attraversa il Trebbia. Una volta lì, si scopre che gli viene affibbiato anche il nome di Ponte del Diavolo a causa di una leggenda che ha come protagonista il Diavolo.
Di questa leggenda ci sono due versioni principali; la prima vede come personaggi principali il Diavolo e San Colombano, la seconda il Demonio e un oste. Continua a leggere e scopri le due versioni della leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio.
La Leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio: il Diavolo e San Colombano
La prima versione della leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio è molto antica, risalente al periodo in cui il santo giunse a Bobbio. Un giorno, una volta finito di costruire il monastero, c’era l’esigenza di collegare le due sponde del fiume Trebbia. Il Diavolo allora si palesò a San Colombano, promettendogli di costruire il ponte in una notte. In cambio, però, pretendeva la prima anima mortale che lo avrebbe attraversato. A sorpresa il santo accettò l’offerta. Nella notte quindi il Diavolo chiamò altri demoni che lo aiutarono nella costruzione, reggendo le volte del ponte. Questi demoni però erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte risultarono di lunghezza e altezza variabili.
Il mattino successivo, il Diavolo si appostò all’estremità del ponte, per riscuotere il suo compenso. San Colombano, con estrema furbizia, fece attraversare il ponte non da una persona, ma da un cane. Il diavolo, adirato per essere stato ingannato dal santo, ritornò negli inferi; prima però, preso dall’ira, sferrò un potente calcio al ponte, che da allora è anche sghembo.
Altre versioni della stessa storia vedono attraversare il ponte da altri animali: una da parte di un orso che era stato aggiogato dal santo in precedenza; in un’altra il Demonio costruì il ponte senza gobbe e san Colombano lo fece attraversare ad un asino. Quindi il Diavolo, per disperazione, si gettò nella Trebbia che scorreva sotto il ponte. La sua caduta in acqua quindi causò la deformazione del ponte, che da allora è detto gobbo.
La Leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio: il Diavolo e l’oste
La seconda versione della leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio vede protagonisti il Diavolo e un oste che risiedeva al di là della Trebbia (dove ancora oggi vi è un pubblico esercizio).
La leggenda racconta che il Diavolo, travestito da vecchio gobbo con il bastone, si presentò dall’oste. Egli, ovviamente, non lo riconobbe abbigliato in quel modo, e iniziò a conversare con lui. Durante la conversazione, l’ignaro oste auspicò che venisse creato un ponte che collegasse la trattoria con Bobbio. Infatti il borgo era lungo la via commerciale per Genova e Chiavari, e quindi i suoi guadagni sarebbero decisamente aumentati. Il vecchio allora gli chiese se fosse disposto a vendere l’anima in cambio della costruzione del ponte; lui rise, ma poi annuì e strinse la mano al vecchio, che si mise a ridere sonoramente insieme all’ignaro oste.
La mattina seguente apparve dalla nebbia, tra lo stupore generale, il ponte. Poco dopo però la moglie dell’oste notò una stranezza: le persone che vi passavano sopra bestemmiavano e imprecavano perché le gobbe del ponte erano faticose da superare. Dopo essere giunte all’osteria, inoltre, si abbandonavano all’alcool, dimenticando i doveri familiari.
L’intervento del Vescovo e La Maledizione del Diavolo
Il giorno dopo la moglie si alzò prima dell’alba. Ai primi raggi del sole vide che sul ponte, nella nebbia mattutina, usciva un alito di vento; questo si trasformava prima in demone e poi nel vecchio gobbo che aveva parlato con suo marito. Allora corse dal Vescovo e gli raccontò tutto. Egli, sorpreso, capì finalmente il perché la gente non andava a messa, e con la moglie dell’oste stabilì un piano. La sera la donna, con una scusa, invitò il vecchio a cena e lo fece abbuffare ed ubriacare fino a quando si addormentò. Nel mentre il Vescovo, con i parroci e alcuni parrocchiani rimastigli fedeli, iniziò a benedire il ponte e a porvi croci e statue votive.
Il Diavolo si svegliò soltanto all’alba e vide che all’altezza dell’arco maggiore il Vescovo innalzava il suo bastone pastorale al cielo. Allora incominciò ad imprecare e a contorcersi fin quando sparì. Prima però di dileguarsi maledisse il ponte. Gridò indicando il vescovo e i fedeli che ogni qual volta la forza della religione sarebbe diminuita, avrebbe mandato delle piene del Trebbia a distruggere il ponte. Ogni tanto è capitato nei secoli che il ponte sia stato danneggiato dalle impetuose acque del Trebbia in piena! Chissà che la storia non abbia un fondo di verità…
Ora che conosci le due versioni della leggenda del Ponte del Diavolo di Bobbio, goditi la bellissima vista sulla Val Trebbia!