Il mito della distruzione di Aquileia da parte del “Flagello di Dio”
In una visita ad Aquileia sentirai spesso parlare della distruzione di Aquileia da parte di Attila! Scopri con noi la famosa leggenda di Attila ad Aquileia! Ne scoprirai delle belle!
Come ti capiterà di sentire spesso durante la visita ad Aquileia, il 452 fu un anno drammatico per la città. Fino a quel momento Aquileia era una delle città più ricche e importanti dell’Impero Romano d’Occidente; l’arrivo però dell’esercito degli Unni e la successiva distruzione ne fermò bruscamente l’ascesa. Aquileia lentamente si riprese, ma non tornò più ai fasti di una volta. Questo episodio colpì così tanto la gente dell’epoca che si cominciò a raccontare un mito legato al grande condottiero a capo degli Unni: Attila. Quindi se vuoi conoscere la leggenda di Attila ad Aquileia continua a leggere il nostro articolo!
La Leggenda di Attila ad Aquileia: la fuga della cicogna
Questa parte della leggenda di Attila ad Aquileia ci viene tramandata dallo storico bizantino Procopio di Cesarea. Nella sua avanzata oltre le Alpi Attila, a capo delle sue truppe, aveva raggiunto Aquileia e l’aveva posta sotto assedio.
La città resistette per molti giorni, tanto che Attila stava per sciogliere l’assedio e ritirarsi. Mentre camminava intorno alle mura per riflettere notò una cicogna volare portando via i suoi piccoli dal nido che era posto su una torre.
Il re unno interpretò la cosa come un presagio favorevole. Disse allora ai suoi uomini che gli uccelli potevano predire il futuro e che quindi scappavano perché avevano capito che Aquileia sarebbe presto caduta. In questo modo i suoi uomini ripresero morale e ricominciarono ad attaccare con vigore la città con tutte le macchine da assedio a loro disposizione. Presto le mura cedettero proprio nel punto in cui la cicogna aveva fatto il nido e gli Unni poterono invadere Aquileia che subì una triste sorte. La città fu saccheggiata e devastata, mentre gli abitanti che non riuscirono a fuggire furono uccisi o fatti prigionieri. A questo punto si inserisce una parte della leggenda di Attila ad Aquileia non riportata da Procopio.
Se vuoi conoscerla continua la lettura del nostro articolo!
La Leggenda di Attila ad Aquileia: il pozzo d’oro
Una parte della leggenda di Attila ad Aquileia non venne riportata da Procopio, ma rimase viva nella tradizione popolare friulana. Come detto in precedenza non tutti gli abitanti di Aquileia erano rimasti in città sperando nella ritirata degli Unni. Alcuni di essi, infatti, erano riusciti a sfuggire prima del saccheggio del nemico, navigando lungo il fiume fino all’Isola di Grado. Prima della fuga però avevano fatto scavare ai loro schiavi un pozzo profondo in cui avevano nascosto tutti gli oggetti preziosi che possedevano. Una volta chiuso il pozzo, gli schiavi vennero annegati così che nessuno potesse scoprire la sua collocazione, tanto che esso non fu mai più ritrovato.
Secondo una versione della leggenda il prezioso tesoro comprendeva anche la coppa utilizzata dal Cristo durante l’ultima cena, il più noto Santo Graal. Per questo si narra che il segreto della collocazione del pozzo fosse custodito dai patriarchi di Aquileia e che quindi fosse quello il motivo dell’enorme prestigio del Patriarcato di Aquileia.
Gli abitanti della zona credettero nella veridicità della leggenda per molti secoli. In tutti i contratti di compravendita di terreni, infatti, inserivano sempre la curiosa clausola “Ti vendo il terreno, ma non il pozzo”. Il venditore così, in caso di ritrovamento, si assicurava il possesso del prezioso tesoro!
Quando visiterai Aquileia e sentirai di Attila ricordati di questa leggenda! Magari lo troverai tu il pozzo d’oro!